In attesa del prossimo Marvel Movies “I guardiani della
galassia” presto nelle nostre sale cinematografiche, parliamo invece di un film
straordinario che è ormai sulla bocca di tutti X-Men Giorni di un futuro
passato.
Ispirato alla saga a fumetti omonima dell’accoppiata Claremont/Byrne, il film si caratterizza
per un ottimo pacing narrativo, effetti visivi di grande impatto e
sceneggiatura e regia estremamente solide.
I tre filoni narrativi principali si possono grossomodo riassumere nel viaggio nel passato di Wolverine,nella presa di coscienza del proprio ruolo
da parte di Charles ed Erik e nella missione di Mistica, personaggio attorno al
quale ruota l'asse della narrazione.
Le tre storie si intrecciano magistralmente, creando tensione nei momenti giusti ed alleggerendola in altri, forse, in questo senso, risulta un po’ troppo tirato il siparietto di Quicksilver, ma tutto sommato un ottimo lavoro.
Le tre storie si intrecciano magistralmente, creando tensione nei momenti giusti ed alleggerendola in altri, forse, in questo senso, risulta un po’ troppo tirato il siparietto di Quicksilver, ma tutto sommato un ottimo lavoro.
Consolidato il punto che Giorni di un Futuro Passato è narrativamente un
ottimo film e che insieme ad X-2 si tratta probabilmente di uno
dei migliori adattamenti sul grande schermo del mondo mutante, passiamo a
parlare dei difetti.
X-Men Giorni di un Futuro Passato introduce diversi nuovi
mutanti, volti conosciuti ed amati dai fan dei comics di vecchia data.
Da sinistra a destra abbiamo Blink (Clarice Ferguson), Alfiere (Lucas Bishop), Quicksilver (Pietro Maximoff), Warpath (James Proudstar) e Sunspot (Roberto da Costa) |
Notiamo ora come di questi personaggi soltanto Quicksilver
abbia avuto nei 134 minuti di film spazio per un background consolidato, un
ruolo importante e dei dialoghi veri e propri. Le altre nuove reclute hanno avuto spettacolari scene di combattimento e la possibilità di morire… ripetutamente.
Non è la prima volta che Bryan Singer viene accusato di avere
una visione un po’ troppo “bianca” del mondo mutante. Il trattamento riservato dal regista a Tempesta è, forse, in questo senso l'esempio più significativo: relegata in X-1 e X-2 ad una parte secondaria, in Giorni di un Futuro Passato la dea dei venti è quasi assente (così come assente si rivela essere Rogue, annunciata e poi estromessa in post produzione).
Interessante è, in questo senso, notare come nello scambio di battute tra Logan ed il giovane Professore, il primo si riferisca agli ex compagni Scott e Jean usando il nome proprio, mentre il nome in codice venga riservato alla sola Tempesta. Un trattamento che fa sollevare qualche sopracciglio.
Interessante è, in questo senso, notare come nello scambio di battute tra Logan ed il giovane Professore, il primo si riferisca agli ex compagni Scott e Jean usando il nome proprio, mentre il nome in codice venga riservato alla sola Tempesta. Un trattamento che fa sollevare qualche sopracciglio.
Sono i piccoli sassi che formano una valanga come l'assegnazione della lead a Wolverine invece che alla legittima
protagonista della saga a fumetti, Kitty Pryde. L’introduzione del personaggio
di Alfiere ( famoso viaggiatore nel tempo del mondo mutante) faceva sperare in un esito diverso, ma no: più Wolverine.
Wolverine è un personaggio incredibile e Hugh
Jackman un attore straordinario, ma con tre X-movies, due
film dedicati ed un glorioso cameo in First-Class, il caro mutante canadese potrebbe permettersi di lasciare giocare un po’ anche gli
altri.
Sperando che prossimamente la metafora dei mutanti sia
portata al prossimo livello e non rimanga solo sulla carta, non ci resta che
attendere il 2016 ed il già annunciato X-Men Apocalisse.