martedì 17 giugno 2014

Marvel Movies: X-Men Giorni di un futuro passato



In attesa del prossimo Marvel Movies “I guardiani della galassia” presto nelle nostre sale cinematografiche, parliamo invece di un film straordinario che è ormai sulla bocca di tutti X-Men Giorni di un futuro passato.
Ispirato alla saga a fumetti omonima dell’accoppiata Claremont/Byrne, il film si caratterizza per un ottimo pacing narrativo, effetti visivi di grande impatto e sceneggiatura e regia estremamente solide.
I tre filoni narrativi principali si possono grossomodo riassumere nel viaggio nel passato di Wolverine,nella presa di coscienza del proprio ruolo da parte di Charles ed Erik e nella missione di Mistica, personaggio attorno al quale ruota l'asse della narrazione.
Le tre storie si intrecciano magistralmente, creando tensione nei momenti giusti ed alleggerendola in altri, forse, in questo senso, risulta un po’ troppo tirato il siparietto di Quicksilver, ma tutto sommato un ottimo lavoro.

Consolidato il punto che Giorni di un Futuro Passato è narrativamente un ottimo film e che insieme ad X-2 si tratta probabilmente di uno dei migliori adattamenti sul grande schermo del mondo mutante, passiamo a parlare dei difetti.

X-Men Giorni di un Futuro Passato introduce diversi nuovi mutanti, volti conosciuti ed amati dai fan dei comics di vecchia data.

Da sinistra a destra abbiamo Blink (Clarice Ferguson), Alfiere (Lucas Bishop), Quicksilver (Pietro Maximoff), Warpath (James Proudstar) e Sunspot (Roberto da Costa)

Notiamo ora come di questi personaggi soltanto Quicksilver abbia avuto nei 134 minuti di film spazio per un background consolidato, un ruolo importante e dei dialoghi veri e propri. Le altre nuove reclute hanno avuto spettacolari scene di combattimento e la possibilità di morire… ripetutamente.

Non è la prima volta che Bryan Singer viene accusato di avere una visione un po’ troppo “bianca” del mondo mutante. Il trattamento riservato dal regista a Tempesta è, forse, in questo senso l'esempio più significativo:  relegata in X-1 e X-2 ad una parte secondaria, in Giorni di un Futuro Passato la dea dei venti è quasi assente (così come assente si rivela essere Rogue, annunciata e poi estromessa in post produzione).
Interessante è, in questo senso, notare come nello scambio di battute tra Logan ed il giovane Professore, il primo si riferisca agli ex compagni Scott e Jean usando il nome proprio, mentre il nome in codice venga riservato alla sola Tempesta. Un trattamento che fa sollevare qualche sopracciglio. 

Sono i piccoli sassi che formano una valanga come l'assegnazione della lead a Wolverine invece che alla legittima protagonista della saga a fumetti, Kitty Pryde. L’introduzione del personaggio di Alfiere ( famoso viaggiatore nel tempo del mondo mutante) faceva sperare in un esito diverso, ma no: più Wolverine.

Wolverine è un personaggio incredibile e Hugh Jackman un attore straordinario, ma con tre X-movies, due film dedicati ed un glorioso cameo in First-Class, il caro mutante canadese potrebbe permettersi di lasciare giocare un po’ anche gli altri.

Sperando che prossimamente la metafora dei mutanti sia portata al prossimo livello e non rimanga solo sulla carta, non ci resta che attendere il 2016 ed il già annunciato X-Men Apocalisse.






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