Perché a forza di parlare di storia si finisce per
dimenticare di starla vivendo, cerchiamo di conoscere le nuove pubblicazioni.
Real Life. Cos’è?
Si tratta del nuovo fumetto made in Disney, il cui numero
uno è sbarcato in edicola questo giugno incasellandosi perfettamente nel
panorama disneyano italiano di produzioni alternative a topi e paperi come per
i fortunati Witch e Monster Allergy.
Di cosa parla?
Real Life parla di tre ragazze, stessa scuola, vite
diametralmente opposte: Amber, la reginetta dei social network, Andrea,
leonessa nella pallavolo disastro in tutti gli altri campi ed Andrea, genietto
della scienza, con l’animo di un’artista.
Tre ragazze, stessa scuola e stessa ora di punizione, in
biblioteca con un computer disponibile e da lì l’idea di creare un profilo fasullo
su Real Life (la versione in questo fumetto di Facebook). Thomas Anderson, un
nome buttato lì per lì, con un disegno per foto-profilo e per contorno tutto quello
che le tre hanno sempre voluto dal loro ragazzo ideale.
Un bel sogno già… almeno fino a quando il ragazzo
“inventato” non si presenta a scuola il giorno dopo.
Coincidenza? Magia? E soprattutto: cosa fare?
Per saperne di più non resta che correre in edicola,
agguantare eventuali arretrati e scoprirlo da sé.
Graficamente il fumetto è estremamente gradevole. I colori
nitidi si sposano perfettamente con lo stile di disegno che risulta limpido e
capace di trasmettere con forte chiarezza gli stati d’animo dei personaggi
principali e non.
Da sottolineare: l’uso moderno delle vignette, che scappano
dalla griglia classica per aprirsi e chiudersi adattandosi alla pagina, lo
stratagemma dei finti messaggi online e
la presenza fuori vignetta di versioni “chibizzate” dei personaggi principali
per comunicarne le emozioni.
Proprio per questa sua “modernità” narrativa, la serie in
alcune occasioni fatica a prendere il largo a causa della lettura troppo
appesantita dalla sequela di commenti fuori campo.
Il secondo numero (attualmente in edicola) “Io sono
Giulietta”, si riscatta da buona parte
degli handicap riscontrati nel primo: la lettura risulta infatti più chiara e
la storia arriva a toccare momenti di notevole profondità espressiva.
In sintesi, Real Life è una creatura giovane a cui bisogna
dare fiducia… io almeno farò così.
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